Bambini nel traffico stradale
L'esperienza quotidiana di ogni bambino è molto legata agli spostamenti per la strada urbana:
per raggiungere la scuola, i luoghi del tempo libero e quelli degli affetti.
Il bambino non è un piccolo adulto;
nei bambini prevale il bisogno di correre, saltare, arrampicarsi,...
mentre invece muoversi nel traffico urbano richiede disciplina e motivazione a comportarsi in modo sicuro;
solo una progressiva esperienza consente al bambino di maturare la percezione del rischio e la capacità di reazione ai
pericoli.
Nel traffico un bambino è in difficoltà
- per via della statura (non riesce a vedere al di sopra del tettuccio di un'auto)
- per gli errori nella localizzazione dei suoni
- per il campo visivo ristretto
- per la lateralizzazione non definita
- per la comprensione di concetti quali velocità, distanza, tempo
- per l'incerta rappresentazione del punto di vista altrui
- per l'incapacità di concatenare fra loro le regole e per tanti altri motivi ancora.
Domande in cerca di risposta:
...quale effetto hanno su un bambino le variabili caratterizzanti un ambiente stradale?
...come evitare che la simbologia stradale si configuri come serie di elementi indecifrabili e ostili, fonte di ansia e di
inadeguatezza?
...come facilitare l'acquisizione di regole che diventino per il bambino fonte di guida, di orientamento, di sicurezza e
pertanto costante punto di riferimento?
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